Luoghi da scoprire: Bagni di Craveggia, tra Italia e Svizzera

Una vecchia guida turistica descriveva i Bagni di Craveggia, in Valle Onsernone, come un "luogo dolcemente nostalgico". Era forse una definizione legata al turismo dell’epoca, caratterizzato da una villeggiatura salutista che univa la vita di montagna alle cure termali. Oggi, il panorama del luogo è molto cambiato. Quel turismo è ormai scomparso con la frana che negli anni '50 distrusse irreparabilmente un hotel che era sorto nel 1823 e che già nel 1881 era sopravvissuto a stento a un incendio. Un episodio drammatico, ma incruento, poiché la frana avvenne quando la struttura era chiusa. Da allora la vocazione del luogo è mutata, ma è rimasto il fascino, in parte dovuto alla bellezza paesaggistica e in parte alla sua storia. La località è nota sin dal medioevo per la presenza di una fonte di acqua calda (definita nei vecchi documenti come "flumen aquae calidae"), capace, così si dice, di essere un toccasana per diverse malattie, soprattutto quelle della pelle. Le prime...

Luoghi da scoprire: la città fantasma di Consonno

Un paese abbandonato che sembra un relitto urbano naufragato in cima a una montagna. Consonno oggi è lo scheletro di una città dei divertimenti che nacque dal nulla in una frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco, negli anni '60. La storia inizia con la sbornia del miracolo economico italiano che aveva illuso il Bel Paese e che sembrava sarebbe durato per sempre. Nel 1962 un eccentrico imprenditore, Mario Bagno, che si presentava con i titoli di Ingegnere, Grande Ufficiale e Conte di Valle dell'Olmo, acquista da un'immobiliare locale per 22 milioni e mezzo di lire tutte le case di un borgo sulle prealpi lombarde. È una posizione privilegiata, è a circa mezz'ora da Milano e gode di uno straordinario panorama che comprende le prime alture alpine e la valle dell’Adda. L'Italia degli anni d'oro ha bisogno di divertirsi e Mario Bagno sceglie il paese per il suo progetto imprenditoriale più ambizioso. Dopo aver costruito una strada di...

Luoghi da scoprire: Il parco minerario dei Piani Resinelli

Nel nord della Lombardia, la storia non si scopre solo in chiese, antiche dimore o castelli, ma anche nelle viscere della Terra. La regione ha una secolare tradizione mineraria che oggi è stata in parte recuperata per rievocare un passato che non è fatto unicamente di eventi politici, storici o militari, ma anche di un duro e anonimo lavoro che sosteneva lo sviluppo e la ricchezza di un territorio che è stato crocevia della grande storia. Il Parco Minerario di Piani Resinelli in Valsassina sulle prime montagne nei pressi di Lecco, alle pendici della Grignetta, è uno dei più antichi siti minerari oggi visitabili. Qui si estraeva la galena, cioè il solfuro di piombo che, dopo la fusione e la cottura a carbone, diventava piombo. Era la materia prima con cui il Ducato di Milano forgiò per secoli le proprie armi e, fino all'introduzione della polvere da sparo nel ciclo estrattivo, veniva ricavato con un massacrante lavoro manuale che scavava, centimetro...

Frankenstein Sr.

Nel 1818 usciva per una piccola casa editrice londinese la prima edizione di “Frankenstein o il moderno prometeo”. L'autrice Mary Shelley, che scrisse il suo capolavoro a Ginevra, tramutò in narrazione fantastica una serissima serie di dibattiti scientifici nati nelle università italiane. "Frankenstein" era un romanzo anonimo stampato in sole 500 copie che riportava la prefazione del poeta Percy Bysshe Shelley e una dedica al filosofo William Godwin. Solo nella sua seconda edizione comparve il nome dell’autrice dell’opera, Mary Wollstonecraft Godwin, moglie di Shelley e figlia di Godwin. Il libro era stato concepito in una tempestosa notte di una cupa estate del 1816 in Svizzera, sul lago di Ginevra, dove Percy e Mary Shelley si trovavano in compagnia del poeta Lord Byron e del medico e scrittore John William Polidori. L’inquietante storia del dottor Frankenstein, capace di riportare in vita un uomo morto, divenne ben presto il fondamento di un immaginario romantico e gotico e più tardi un mito fondativo della...

Skyline Milano: Piero Colaprico

C’era una volta una Milano popolata da banditi e gang criminali. Una città in cui la malavita, detta in dialetto locale “la ligera”, seminava terrore per le strade ed era responsabile di circa 150 omicidi all’anno. Erano gli anni ’70, l’epoca di Francis Turatello detto “Faccia d’Angelo”, Angelo Epaminonda detto “il Tebano” e l’inafferrabile Renato Vallanzasca noto come il “Bel René”. Appariscenti e spietati, si contendevano il territorio di una metropoli in pieno sviluppo con sparatorie, rapine, rapimenti. C’era una volta e forse non c’è più. Piero Colaprico, storica firma del quotidiano milanese La Repubblica, quella Milano l’ha conosciuta bene. Da giovane cronista ha seguito la stagione della “mala”, ma ne ha anche visto e descritto il crepuscolo e ha assistito alla nascita di un’altra città, quella della corruzione politica, poi anch’essa eclissatasi con lo scandalo che Colaprico stesso battezzò “tangentopoli” coniando una delle definizioni più fortunate del giornalismo italiano. La Milano di oggi è profondamente...

Skyline Milano: Raul Montanari

Per lo scrittore Raul Montanari Milano è croce e delizia. È la sua città da quando vi si trasferì a tre anni con la famiglia ed è fonte di ispirazione, laboratorio sociale e scenario dei suoi romanzi. Come tutte le città amate e intensamente vissute è centro dei suoi affetti e dei suoi ricordi, ma anche vittima delle sue critiche. «Spesso – confessa – quando mi chiedono di Milano non riesco a non dire sempre alla fine qualcosa di negativo». Quattordici romanzi all’attivo per i maggiori editori italiani centinaia tra racconti, traduzioni, saggi e articoli. Montanari è un autore prolifico e intenso che, caso raro per uno scrittore, nel 2012 ha ricevuto l'Ambrogino d'oro, la massima onorificenza civica di Milano. «Le due grandi eccellenze milanesi – spiega lo scrittore – sono sempre state da una parte “il fare”, i successi nell’imprenditoria, nell’industria, nel terziario avanzato e dall’altra sicuramente l’impegno nel sociale, una cosa che ci rende sicuramente...

Skyline Milano: Andrea Rock

Una città che dà spazio a tutti i generi e a tutti gli stili musicali. Andrea “Rock” Toselli è una delle voci della Milano in musica. Conduttore dell’emittente radiofonica rock più ascoltata d’Italia, Virgin Radio, è anche musicista (è il leader del gruppo punk Andead), produttore, autore e conduttore televisivo. Milanese doc, ha assistito negli ultimi anni a una città che ha saputo mutare passioni e gusti e in cui i ritmi e le sonorità si sono adeguati a una metropoli multiculturale che assorbe e metabolizza diverse influenze e detta le regole quando si tratta di fenomeni giovanili, mode e tendenze. «I ragazzi di oggi – dice – fruiscono di musica in modo completamente diverso da quello che facevamo noi. Vent’anni fa ci fidavamo esclusivamente di quello che leggevamo sui dischi. Compravi un CD e dalle note di copertina, leggendo i ringraziamenti, capivi quali sarebbero stati i tuoi prossimi ascolti. Oggi semplicemente passando da una playlist all’altra...

Max Pezzali: la mia città

Max Pezzali iniziò la sua carriera cantando della città dalle "due discoteche e centosei farmacie". Erano i tempi degli 883, la città era Pavia, il luogo dove è nato e dove è cresciuto e che ha ispirato molti altri successi. Max è rimasto legatissimo alla "sua" Pavia dove inziò anche ad avvicinarsi alla musica con uno strumento un po' particolare......

Dario Fo: l’arte dell’immaginare

"La cosa più viva che ho incontrato dentro la mia vita è stato l'immaginare"...

Omar Pedrini: A Rock Life

In una casa-studio discografico nel centro di Brescia Omar Pedrini ricorda il passato e le sfide della sua vita rock. Erano gli anni ’80 quando con alcuni amici fondò il gruppo dei Timoria. Per la musica Brescia era una città di periferia. Omar andava a Milano a proporre le sue canzoni alle case discografiche. Le porte erano chiuse. «Il rock cantato in italiano non funziona» si sentiva rispondere. «Oggi sorrido - dice - perché mi dicono che una band italiana deve cantare in italiano o non vende». I tempi sono cambiati e cambiarli sono stati anche loro, i Timoria. Con alla voce Francesco Renga la formazione riuscì a imporsi e con un altro pugno di gruppi, tra cui i Litfiba, riuscì a dimostrare che esisteva una scena rock italiana che parlava a una nuova generazione di fan. I Timoria vinsero il premio della critica al Festival di Sanremo nel ‘91, iniziarono a riempire i palazzetti e a inanellare successi e dischi d’oro. Nel...

Storie sul confine: la linea di contrabbando

Dal contrabbando “romantico”, a quello violento. La frontiera tra Italia e Canton Ticino ha creato storie. Storie che Stefano Beghi ha deciso di raccontare. L’avvento del confine ha cambiato molte cose: scambi commerciali, incontri, aiuto reciproco; ciò che prima era unito, è stato diviso. In molti casi la frontiera ha reso illegale quello che era normale. Molti hanno cominciato a interagire con questa linea artificiale. Fra questi, contrabbandieri e finanzieri. Avversari tra i quali ai tempi esisteva un rispetto reciproco. Stefano Beghi, del Karakorum teatro, vuole raccontare come il confine ha cambiato la gente che vi vive accanto. Traendo spunto dai racconti dello scrittore ed ex finanziere Sergio Scipioni, lo spettacolo di Beghi invita a porsi una domanda tanto semplice quanto fondamentale: perché di là non si può andare?...

Storie sul confine: due popoli una lingua

Promuovere e proteggere la lingua italiana nel canton Ticino, in Svizzera interna e nelle regioni limitrofe all’Italia. È il compito che si prefigge l’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana (USI). Il professore Marco Maggi ci accompagna alla scoperta della lingua di Dante oltre i confini della Penisola.Una lingua non si ferma alla frontiera. È impossibile stabilire dei confini linguistici in modo definitivo e marcato. Eppure, varcando la dogana tra l’Italia e la Svizzera, si notano dei sottili cambiamenti. Sono il risultato di quello che il professor Marco Maggi chiama “vento del nord”. Dei “prestiti”, di uso molto comune in Ticino, provenienti da altre lingue elvetiche. Così “prenotazione” diventa “riservazione”, al bar si “comanda” da bere anziché ordinarlo, e via dicendo. Ma le differenze non si fermano qui. I manifesti e gli spot pubblicitari, rileva il professore, nella Svizzera italiana fanno un uso più marcato dell’ironia e dei giochi di parole rispetto a quanto succede in...

Storie sul confine: gli stranieri dell’ FC Lugano

Un campionato interessante e competitivo, un ambiente più rilassato. È il ritratto del calcio svizzero che emerge dai racconti degli italiani che hanno indossato o indossano la maglia dell’FC Lugano. Meno attenzione mediatica. È forse una delle principali ragioni per le quali l’ambiente del calcio in Svizzera è apprezzato dai giocatori provenienti dall’Italia, secondo Andrea Manzo. “Qui lo sport principale è l’hockey, il calcio è un divertimento”, spiega l’ex allenatore dell’FC Lugano. Ciò non significa che giocare nella Confederazione non sia stimolante. Manzo sottolinea come le squadre sono sempre più competitive e il campionato è in continuo sviluppo. “Il calcio in Svizzera non va preso sotto gamba”, gli fa eco il difensore Orlando Urbano, ex giocatore del Como che dice di trovarsi molto bene nel Lugano, in particolare grazie al pubblico. “Tra la tifoseria e i giocatori si è formato negli ultimi anni un ambiente famigliare”, racconta il difensore. C’è anche chi, come il portiere Francesco Russo, è rimasto deluso dal...

Five Stars

“Il no non è mai una risposta”. Quando si accolgono i clienti in un hotel a cinque stelle nel cuore di Milano a ogni richiesta si trova sempre una soluzione. Mattia Frigerio, 33 anni, riceve al Four Seasons Hotel ospiti da tutto il mondo. Il suo benvenuto deve essere una garanzia e una promessa. La garanzia di un’accoglienza al livello del blasone e la promessa di un soggiorno nel segno della qualità e del lusso. Turisti, uomini d’affari, politici, capi di stato, attori famosi, rockstar, tutti devono sentirsi oggetto di un’attenzione e una cura particolare. Non è uno stile, è una professionalità: “Bisogna essere servizievoli, ma non servili”. Mattia viene dalla scuola alberghiera, ha iniziato quattordici anni fa come stagista, parla tre lingue, ne studia altrettante ed è passato dalle hall dei maggiori hotel milanesi. Oggi al Four Seasons riceve i clienti, cura l’accoglienza e come un personaggio di un famoso film di Quentin Tarantino “risolve i problemi”. Un grande albergo è, per stessa...

The Shroud

The Shroud is an indication, a help. It speaks instantly of Jesus Christ, even before any evaluation about its authenticity, even before science will be able to say a definitive yes or no. Anyone who sees it recognize in that image the same elements that we read in the Gospels, regarding the Passion of Jesus. This relationship between the one who sees and the image of Jesus trough the Shroud, is legitimate. We see something, and this does not happened with other relics. The Shroud does not need to be explained, because we see. With don Roberto Gottardo, Lorenzo Ceribelli, Gian Maria Zaccone. By Guido Bosticco, Vince Cammarata e Guido Mariani. Shot in Turin. italydiaries@gmail.com ...

The Duellist

«La scherma è l'ultima arte marziale dell'Occidente. Conserva qualche retaggio del mondo cavalleresco: il rituale, il saluto, il rispetto dell'avversario. È un duello con due contendenti: uno vince e uno muore. E anche se ciò non avviene nella realtà, simbolicamente continua ad accadere. Questo fa sì che sia intensissimo il rapporto tra avversari». Siamo a Lucca e a parlare è Andrea Bocconi. Il duello fa parte della sua vita. E' infatti uno spadista da 54 anni, ha cominciato da bambino e all'età in cui tutti scelgono di smettere (o sono costretti a smettere) ha scoperto che esisteva la categoria “master” che consentiva di continuare a gareggiare senza preoccuparsi dell'anagrafe. Ha proseguito ad allenarsi, a partecipare a tornei e a competizioni. Ha scoperto che il passare del tempo non spegne l'entusiasmo ma rivoluziona i valori in campo e da buon schermidore si è trasformato con i pari età in qualcosa di più: un campione, capace di lottare per titoli europei e...

This is Seborga!

«Seborga is a principality that was born in 954. There is no document that proves that Seborga was bought by Italy or by the Savoy Monarchs. We have everything is needed for an independent State: passports, currency, coins. We are “seborghini” and we are not part of Italy.» This is Seborga!   «Seborga è un principato nato nel 954. Non esistono prove che Seborga sia stata comprata dall’Italia o dai Savoia. Abbiamo tutto quello che ha bisogno uno stato indipendente: i passaporti, una moneta, le monete. Siamo “seborghini” e non facciamo parte dell’Italia». Questa è Seborga!   With Luigi Zanni, Nina Menegatto, Marcello Menegatto. By Vince Cammarata e Simona Dalla Valle. Shot in Seborga. ...

A Village Tale

Nell’Appennino parmense in un villaggio perso e ritrovato si fa arte e si studia un futuro sostenibile. Benvenuti a Granara, in Valmozzola, due ore di macchina da Milano, un borgo dove ci sono campi coltivati, cavalli, arnie per la api, pannelli solari, un palco all’aperto e un tendone da circo. Stefano Guizzi è uno degli animatori del villaggio. Attore di teatro, ha lavorato con  Giorgio Strehler e Bob Wilson, ha girato il mondo con la compagnia del Piccolo Teatro nel cast dell’Arlecchino Servitore di Due Padroni. Quando non è in tour, Granara è la sua casa, un borgo agricolo abbandonato che ha rischiato negli anni ’70 di diventare una discarica, ma che fu riscoperto negli anni ’90 da un gruppo di giovani milanesi desiderosi di sperimentare un modo di vivere alternativo. E’ nato così, con grandi ideali e pochi mezzi, un luogo dove i vecchi casolari sono stati tutti restaurati con criteri eco-compatibili, dove si pratica la sostenibilità e l’agricoltura...

The Stone City

E’ nota come la "Città dei Sassi". A Matera le case scavate nella pietra sono dichiarate dal 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Sono tra i più antichi insediamenti del pianeta. Ci sono prove che qui alcuni uomini hanno abitato sin dall’età del bronzo. La storia dei Sassi però è anche una storia di gente umile, di sofferenza e sacrifici. Ce la ricorda Eusatchio D’Ercole che in uno dei “Sassi” ha passato parte della sua vita. Un tempo erano abitazioni povere, dove la vita era dura e gli uomini condividevano spazi e ristrettezze vivendo insieme con gli animali. Poi nel 1952 una legge voluta da De Gasperi impose l’evacuazione. Tutti gli abitanti dovevano trasferirsi in nuovi quartieri della città. Per molti fu la scoperta di un mondo nuovo e un nuovo benessere, ma moriva una comunità in tempi in cui, ricorda D’Ercole: «il vicinato era tutto». Nella sua casa ospita oggi un “museo disordinato”, nessuna collezione artistica pregiata, solo una raccolta di...

A Beautiful Mind

«Why are you here on this planet? Why do you spend your 24 hours in a certain way? Because I'm curious. A curiosity to dissect, to know, to arrive to a profound way to control things. And that's what repays you.» «Perché sei qui sul pianeta? Perché passi le tue 24 ore in un certo modo? Perché sono curioso. E' una curiosità di dissezionare, di conoscere, di arrivare a una maniera di controllare le cose. Questo è quello che ti ripaga» With Carlo Alberto Redi (Bilogist, University of Pavia, Accademia dei Lincei). By Vince Cammarata, Guido Bosticco. Shot in Pavia, Italy italydiaries@gmail.com...

The Sound Inside

«Whenever I'm asked “what Is your job?” I say “brass repairer” and people just stare at me. My grandfather was a brass player, my uncle was a trumpet teacher, music was always there in my life. But I always tried to see what’s inside, I was attracted to the inner life of instruments and so I took this road.»   «Quando la gente mi domanda “Che lavoro fai?” Io dico “riparatore di strumenti a fiato” tutti dicono “ma…”. Mio nonno suonava gli ottoni, mio zio era professore di tromba e la musica è sempre stata parte della mia vita. Ma io l’ho sempre vista da dentro, sono sempre stato attratto da quello che c’è dentro agli strumenti. E quindi sono andato avanti su questa strada». With Gianni Mimmo. By Vince Cammarata, Guido Mariani. Shot in Pavia, Italy.     ...

Napoli Holy Skulls

«They are the souls from the Purgatory. Naples in 1656, the year of the plague, had two thirds of its population killed by the sickness. Great part of the corpses where hidden in a place where they could however be cared for, be the object of the “pietas” of the napoletan people. The will of caring for these bones is, and will always be, a cornerstone of our tradition.»   «Sono le anime del purgatorio. Napoli nel 1656, l’anno della peste, ebbe due terzi della popolazione distrutta dal morbo. La maggior parte dei corpi fu nascosta dove poteva comunque essere salutata, essere oggetto della pietas napoletana. La voglia di accudire queste ossa è stata e sempre sarà uno dei punti chiave della nostra tradizione» . with Febo Quercia from Associazione Culturale Nartea. by Vince Cammarata. Shot in Napoli, Italy. ...

Dolls E.R.

  «When the doll arrives we place her in our ward, a picture is taken. Then she will be photographed after she's cured, she will also receive a clean bill of health. A lot of people think that we are brought dolls of enormous value. That's not true. For a doll value is the love that someone has for her. I remember my first doll. She clapped her hands and she walked. But the doll that I cherished through the years didn't do anything. Like my father used to say, dolls should be “ignorant”, because it's the fantasy of a child that works on what a doll can do.» «Quando la bambola arriva, la posizioniamo in corsia, viene fotografata così come arriva e poi riviene fotografata una volta sanata e riceve un certificato di sana e robusta costituzione. La gente pensa che da noi...

Lady Football

In Italy some girls take football very seriuosly...       ...

load more